Miscellanea

17/07/2022

E' entrato in vigore il Codice della Crisi. Cosa cambia per le aziende?

Venerdì 15 luglio 2022, è entrata in vigore la quasi totalità del corpo normativo denominato il Codice della Crisi d’impresa e dell’Insolvenza contenuto nel Decreto legislativo 12 gennaio 2019 n. 14, attuativo dell’ampia delega conferita al Governo dalla Legge 19 ottobre 2017 n. 155. Anche a seguito della crisi economica determinata dall'epidemia da Covid-19, l'entrata in vigore del Codice della crisi, inizialmente prevista per il 15 agosto 2020, è stata più volte differita ed è ora in vigore dal 15 luglio 2022, così come disposto dal Decreto legge n. 36 del 2022.

Ma quali sono i cambiamenti concreti per le aziende a decorrere dal 15 luglio 2022?

All’articolo 3 del Codice della crisi denominato “Doveri del debitore”, si introduce l’obbligo per l’imprenditore individuale di “adottare misure idonee a rilevare tempestivamente lo stato di crisi e assumere senza indugio le iniziative necessarie a farvi fronte”. Mentre per l’imprenditore collettivo (le società e gli enti) si prevede l’obbligo di adottare “un assetto organizzativo adeguato ai sensi dell’articolo 2086 del Codice civile, ai fini della tempestiva rilevazione dello stato di crisi e dell’assunzione di idonee iniziative”. La riforma attuata con il Codice della crisi introduce inoltre la procedura di composizione assistita della crisi, per consentire all’imprenditore che si trovi in condizioni di “squilibrio patrimoniale o economico-finanziario” di intraprendere un percorso di risanamento dell’impresa con il supporto di un esperto indipendente, oltre a specifiche procedure di allerta qualora l’imprenditore stesso e, se presente, l’organo di controllo non si accorgano del potenziale rischio di crisi dell’azienda. Il Cambio di passo è importante ed all’imprenditore virtuoso che dinanzi a uno stato di crisi si attiva tempestivamente nel presentare domanda di accesso ad una procedura regolatrice della crisi o dell’insolvenza, sono riconosciute delle misure premiali cumulabili. Mentre al contrario, l’eventuale inerzia dell’imprenditore che non rileva tempestivamente lo stato di crisi della sua azienda, determina responsabilità civili e penali. L’imprenditore, pertanto, deve organizzarsi affinché possa conoscere in ogni momento di vita della sua azienda, il suo effettivo stato di salute patrimoniale, economico e finanziario. ==>> Link al Decreto legislativo 12 gennaio 2019 n. 14